21-02-2013
...............Mentre in Italia, come in altri paesi consumatori, la carne di cavallo costa più di quella di origine bovina, in altri paesi la situazione è opposta così, come rivelato da una inchiesta del Financial Time, la carne di cavallo in Romania è venduta a mezzo euro al chilo, mentre bovina viene venduta a 3 euro al chilo. Quindi una prima causa della truffa potrebbe ricercarsi nel tentativo di abbassare i costi di produzione ed aumentare i margini sui prodotti derivati. Secondo altre correnti (sponsorizzate ad esempio dal Guardian), la situazione è più complessa in quanto il vero scopo dell'operazione potrebbe essere quello di immettere nel circuito carne proveniente da capi classificati "non dpa", ovvero, non destinati alla produzione di alimenti.In questo caso si potrebbe trattare di animali provenienti dagli ambienti dello sport che, curati con farmaci talvolta dannosi all'uomo, diventano raggiunta una certa età un costo e non più una risorsa per i proprietari.A questo proposito In Italia il Ministero della salute ha deciso di effettuare diverse centinaia di analisi sulla carne di cavallo alla ricerca del fenilbutazone. Questo è un farmaco veterinario, di natura antinfiammatoria, specifico per i cavalli da gara, che lascia una traccia indelebile nelle carni, pertanto cercando questo derivato nel cibo, si può avere prova certa che l'animale non era destinato ad usi alimentari.Per chi voglia tenersi aggiornato sugli sviluppi, consigliamo di consultare il sito eFoodAlert che, oltre a dare informazioni sulla sicurezza alimentare, monitora in tempo reale tutti gli sviluppi sullo scandalo della carne di cavallo.
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